Per rispondere a vecchiobambino ed evitare di andare O.T. nell'interessante topic sull'ascolto del gesto...la tesina ha fatto un figurone! Eh, quando le cose sono fatte col cuore...

Non volevano interrompermi più, i commissari...Ed era lunghetta, eh!!!

L'ho incentrata sul rapporto tra musica e interiorità; la prima parte (e la più nutrita) l'ho dedicata alla musica nell'antica Grecia, partendo dal mito di Orfeo, passando per Omero, per la lirica del VI sec, appunto, le tragedie, (così collegandomi con Nietszche) i grandi filosofi....una cosa spettacolare!!!
Poi un piccolo riferimento al Medioevo (Dante-Agostino) e al Rinascimento con il contrasto tra musica polifonica e il nascente "recitar cantando"; poi sono passata direttamente alla fine del Settecento, con la grande rivoluzione culturale incarnata, anche in musica, dal grande Ludwig (

); poi Kant (ve lo sareste immaginato?), che parla della musica come scatenante un gioco tra sensi e intelletto, cosa molto affascinante che non avevo studiato al momento di affrontare Kant ma che ho scoperto successivamente (spulciateveli per bene i vostri libri di filosofia, quando si parla di arte, anche se non vi basteranno!!); Leopardi, sia per le sue poesie ricche di musicalità che per le cose che dice sulla musica nei suoi appunti, e di conseguenza Schopenhauer (mitico, per quanto riguarda la musica!!!), e quindi Nietzsche e Wagner, e poi un piccolo riferimento alla poesia del decadentismo (Pascoli).
E tutto nell'ottica del rapporto tra musica e interiorità, interiorità intesa come sentimento, immaginazione, psiche, inconscio.....sono proprio contenta del lavoro che ho fatto!!!