scheggiasms wrote on 12. Nov 2018 at 07:59:
Gent.mi, non son affatto in accordo con
codesta concezione.
Concezione fallace e fuorviante.
Fatte pur le debite proporzioni tra un professionista ed un amator-dilettante è ovvio che ci son diverse fasi nella preparazione di un brano (tante volte parlammo di ciò nel forum), ma la meta è la esecuzione-interpretazione, e codesto scopo non deve esser perso mai di vista.
Anzi, spesso si passa troppo tempo a "
studiare" (inutili varianti etc.

) invece che "
suonare", per usar la dicotomia dell'articolo di cui il link nel quoto.
In riferimento al citato articolo, non capisco poi che vuol dir

:
"
Studiare il pianoforte significa eseguire un brano più lentamente, suonarlo dalla fine all’inizio [...]
Suonare il pianoforte, invece, significa eseguire brani vecchi o brani nuovi che abbiamo appena imparato.
Anche
ciò è fuorviante: il brano deve esser "
studiato" al "
suo tempo", altrimenti cambia radicalmente la difficoltà, viene alterato, e soprattutto l'aspetto psicologico della esecuzione viene gravemente compromesso!
Spetterebbe al bravo Maestro "
studiar-sonar" con l'allievo a lezione, ed indirizzarlo sulla retta via, e non constatarne solo le carenze e propinargli assurdi e sterili esercizi, magari avulsi dal contesto.
Temi sempre perigliosi codesti!
Cordiali saluti