Ritorna sul tema del concerto, se andrà a finire perché ci sono tutti i video… lo domanda a Daniel e lo domanda ad Akane…. Tu guarda Glenn Gould, lui non ha più suonato, a lui piaceva molto la tecnologia, a lui piaceva di più del suonare in pubblico. Lo disturbava viaggiare, tante cose lo disturbavano, cose che secondo lui non favorivano la musica…
Era molto solitario…. Con gli amici soltanto al telefono….
A lui piacevano molto gli animali, ha lasciato nel suo testamento molto per loro…. Sai?
è tardi, ma abbiamo voglia di continuare a parlare, quindi i suoi discorsi si mescolano a quelli dei suoi amici presenti, quindi è difficile per me continuare a scrivere ma decido di continuare a provarci, non avranno un senso logico, ma forse qualcosa di bello ci sarà comunqueIo quando vado nel pubblico ad ascoltare i concerti guardo sempre gli altri.
È una cosa terribile invece quando sono sul palco e sono guardata. C’è un problema perché c’è una certa immobilità della testa, non ho spazio soprattutto se c’è pubblico anche dietro, o intorno come in certe sale… c’è un problema nell’essere guardato… non so da quanti occhi, qualche volta le luci su di te… non so se è soltanto il problema della miopia, ma anche i problemi degli insetti..
Tu sei li, vulnerabile… c’è una cosa che fa un po’ paura, istintivamente, fa una cosa strana… Non siamo preparati a questo, immaginati che sei per strada e non so magari ci sono tante persone che ti guardano come ti senti? Non è naturale…
Noi sappiamo che la gente viene anche per guardare, ma questo è terribile….
C’è poca gente che viene per ascoltare la musica come per esempio in Germania, a volte venivano con lo spartito si preparavano per questo, e a volte ti chiedevano come mai ha fatto questo … prima era così… oggi non succede quasi più… la gente non viaggiava come oggi, quindi rimanevano nella loro città e apprezzavano quello che la città offriva, non c’erano tanti dischi non c’erano video….
Anche fare un disco era una cosa molto speciale, oggi tutti possono fare un disco, prima era una cosa speciale.
In un certo senso siamo andati peggiorando con la modernità
Anche la gente che non aveva la possibilità di ascoltare aveva le trascrizioni, per questo ci sono tante trascrizioni, volevano capire, sapere come era la musica a casa allora si faceva house music ...
Oggi anche con internet è tutta un'altra cosa, tutto è molto cambiato….
Noto una mancanza di fervore già da tempo…
Vorrei capire perché quando eravamo da Michelangeli non era permesso andare al suo concerto, si doveva andare di nascosto…
Lui non doveva vederci… non doveva sapere che eravamo li… non so perché…. Tu vedi una qualche spiegazione in questo?
Chiede a me, e lo chiede a Daniel.
Io dico che non si può sapere, si può pensare qualcosa, tipo che in quel modo loro avevano ancora più curiosità di lui … Daniel dice che forse potrebbe essere il fatto che lui era un perfezionista … a volte suonava il programma dopo averlo suonato in concerto per farsi autocritica…
L’altro giorno a Milano volevo suonare ancora un'altra volta la Cenerentola, perché non mi è piaciuta, volevo farla bene.
Anche io a volte dicevo ai miei amici di non venire, ma non era per scherzo… perché non mi sentivo a mio agio…
Mi ricordo una battuta, ero in questo recital a New York, suonava lui (Michelangeli) e c’era anche Rubinstein … e io ero in un palco e c’era la signora Horowitz, la Wanda Toscanini… e ad un certo momento Michelangeli ha suonato una sonata di Scarlatti … o Soler, non ricordo.. e ha doppiato il basso con l’ottava e la Wanda disse “Non posso sopportare questi bassi raddoppiati!”
Allora io mi sono arrabbiata e le ho detto “Signora lei dovrebbe essere abituata!” e lei ha risposto subito “Esattamente per questo!”
Ridiamo della furbizia e della prontezza della signora Wanda La paura? Sul palcoscenico, in pubblico perché uno deve aver paura?
Qualche volta ho molta paura, a volte no.
Aldo Ciccolini è andato a chiedere a tante persone di cosa avevano paura e anche a una donna che faceva lo streptease se aveva paura di fare il suo show, e la donna diceva che la disturbava essere guardata eppure era il suo lavoro… non è incredibile?
La gente pensa che io voglio suonare, pensano “questa ha voglia di farsi vedere” e invece non è vero, questo è l’assurdo no?
Sono le due di notte passate ... ho sonno… Martha, come la finiamo? Non c’è finale di niente. C’è soltanto un cammino….
Martha Argerich per Pianoforum by Pepe
Ginevra, 1 febbraio 2010
alcune foto(*) = Daniel Rivera
(**) = Akane Sakai
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