studio trascendentale n 10 dai trascendentali, ultima versione.
Liszt Studio Trascendentale X, Maurizio Pollini -
http://www.youtube.com/watch?v=JdFRj5-k6TULISZT 12 Studi Trascendentali - 10/12 FAm - Piano: M.Campanella
http://www.youtube.com/watch?v=iHheQ32EJY4due piccioni con una fava, rispondo cioè a due aspetti importanti, sul concetto di scuola pianistica, e sulle reletive implicazioni pratiche e di linea di condotta concettuale.
Perché l'esecuzio ne del
Pollini risulta priva di interesse e quella del
Campanella risulta assai più espressiva?
Bene,
la scuola pianistica napoletana ha una grande tradizione e molti nomi, ma l'oggeetto di cui mi sono voluto occupre qui, è quel particolare filone di essa che ha avuto nel
Rossomandi, nel
Brugnoli e nel
Vitale i suoi principali esponenti.
Non bisogna dimenticare che l'ispiratore di detto filone è stato
Sigmund Thalberg, pianista coevo del Liszt, e celeberrimo per il duello pianistico affrontato col medesimo. Inferiore come statura artistica egli invece aveva il titale dominio della tastiera, grazie a un approccio che tendeva a minimizare lo sforzo prodotto per ottenere il meglio dallo strumento. La critica del tempo non riusciva inftti a capire come egli potesse passare dal pp al fragoroso FF e viceversa senza che si notasse un fremito del viso, un movimento delle mani.
Ebbene il Campanella ha fatto propria questa proprietà attraverso gli insegnamenti del Maestro
Vitale ed è noto per la sua notevole compostezza, nonostante egli esegua sovente il virtuosismo lisztiano. Un paradosso i "nemici" Thalberg e Liszt, pacificati da questa operazione culturale prima che pianistica, assieme al loro potenziamento in virtù dell'apprendimento dei fondamenti razionali che il Vitale fece suoi attraverso il Brugnoli. Vediamone gli effetti.
l'introduzione delle prime 8 battute deve essere un gioco lieve per preparare l'elemento tematico portante alla battuta n 6,
accentato e appassionato assai. Il tutto P attenzione altrimenti l'enfasi drammatica del suo sviluppo non verrebbe resa e il Campanella si avvicina bene, il Pollini non so che stia pensando.
Questi è il cardine tematico da cui l'autore ciclicamente procede ai suoi sviluppi, assolutamente il personaggio principale e se volete femminile, un bel soprano drammatico verdiano, non tasti!
Bene il pianista napoletano nel crescere fraseologico e agogico e brillantezza di suoni con pulizia trascendant!
batt. 22 ri0proposta del tema principale che il soprano enfatizza fino all'apice espressivo e dramatico alla battuta
31, seconda idea che si rafforza in virtù della sua struttura ripetitiva e ostinata, insomma udite udite quale storia orribile ho da raccontare o voi del pubblico, bene il Campanella, sobrio ma con sonorità adeguate, appena poco incisivo e poco drammatico il finalno di frqase a batt 41
batt 42 ripresa di elementi espositivi, contrasto ritico al precedente valore espressivo drammatico.
batt 54 FF, riproposta della seconda idea al basso e qui Pollini ha preso il direttissimo, invece di esperire la maggiore drammaticità del cambio di registro, non ha capito il brano preso come è dal demone dionisiaco (magari nell'Isle)...
bene il Campanella nella chiusura dell'episodio alle batt. 75/77, un cavallo di razza! Rinforza e attende, mistero che il Pollini disattende troppo spesso! Dicevo attende il
tempestoso con apice alla ripresa del tema principale, soprano che reitera il suo racconto
batt 90, questa vlta però la seconda idea batt 100, compare con altra orchestrazione + lieve P, così che la perorazione appare un ricordo del pensiero, piuttosto che un atto declamatorio, meno drammatico, bene il Campanella male il Pollini!
A sorpresa quel fenomeno musicale del Liszt tira fuori il coniglio dal cilindro e gradatamente rinforzando fino al compimento dell'azione drammatica che da batt 122 con una sola nota ribattuta accellerata e rinforzata riporta al clima espressivo e drammatico assoluto delle precedenti batt 31.
Il resto si ripete.
Ecco dunque lo spaccato vero di due esecuzioni, in cui il primo appare indemoniato e il secondo interpreta con gli strumenti e le propiretà della cultura, della formazione e della lettura coerente della pagina musicale, struttura, melodia, armonia e significati reconditi ed espressivi, in una parola MUSICA.
In un mondo dove l'apparenza e i fattori simpatici, dunque affato portanti, oramai la fanno da padroni, con gravissimo danno educativo e formativo reso alle giovani generazioni. No star system, no miti, sì alla ragione, superba conduttrice di tutte le nostre azioni!