ibachnew wrote on 21. Aug 2016 at 21:20:
per i problemi espressi da piano0 circa lo “sgretolamento” dei brani gia’ ben imparati a memoria sono pero’ stupito: forse e’ il “tipo” di memoria che non funziona?
io non suono a memoria e sono un deciso fautore dell’uso dello spartito che molto aiuta la mia tendenza poligamica; del resto vedo con i miei occhi che non sono pochi anche i professionisti che suonano con spartito [anche senza ricitare i citatissimi Richter e Zimermann]
Caro Ibach, perché tu leggi bene ! è quello il problema . Io purtroppo non essendo un gran "lettore" tendo ad imparare molto presto il brano a memoria. Del resto su un pezzo "nota per nota" forse ce la faccio pure a stare dietro al rigo musicale ma quando si passa a pezzi alla Debussy e alle sue celebri armonie estese pieni d'accordi, spesso 9/10 note insieme, scoppio , anzi scoppio ben prima ! Dunque per me è un problema di analfabetismo pianistico (la chiave di violino l'ho imparata da giovane e bene o male le sto appresso).
Certo sapendo leggere bene cambia tutto e credo che a quel punto la "poligamia" sia assicurata

Tra ieri e oggi mi sono messo di buzzo buono sul preludio di Debussy e un po' alla volta ho riportato nelle mani quasi tutte le posizioni con gli automatismi che avevo creato in precedenza (ero arrivato a suonarlo tutto piuttosto fluido e ci risiamo quasi...anzi ora mi sembra più nitido e consapevole, come se certe cose si fossero chiarite da sole) insomma in totale riprendere il pezzo che avevo lasciato finito per dedicarmi totalmente ad uno nuovo mi costerà 4/5 giorni di almeno due ore al giorno. Forse un pezzo per me troppo complesso armonicamente. In più sto cercando di suonare tra una prova e l'altra anche la romanza di Liszt per non perdere quella ! MI sembra un po' il numero da circo dei piatti che girano sui bastoni ma credo che possa funzionare

OH, e ovviamente mi guardo bene dall'intraprendere nuovi pezzi in questa fase !
Zabrina wrote on 21. Aug 2016 at 23:02:
Si, ho suonato con lo spartito. Ma a dir il vero, l'Invenzione mi è sempre piaciuta farla con lo spartito. In altri casi invece, ad un certo punto, eseguo a memoria.
Non posso fare lo stesso con tutto. Solo con i brani che ho studiato ultimamente e che ho approcciato meglio. Ad esempio anche il valzer di Brahms (op.39 n.2) mi è rimasto abbastanza bene nelle dita pur non suonandolo.
Sono molto contento per te che tu abbia trovato questo equilibrio, lo sto cercando anche io. Sul fatto che sia il nuovo maestro ad averti ben indirizzato e non il Maestro in generale sei d'accordo ? Io comunque alla base penso che ci sia sempre il nostro lavoro e impegno.
Poi vorrei approfondire il tema di cosa sia esattamente questo
ottimizzare lo studio, concetto che avete ripetuto sia tu, che 10dita che Ibach infine. Per esempio io saprei dirlo per gli studi sui libri (es universitari) ma non per il pianoforte. E' l'idea di fare esercizi e brani in modo coerente ?, andare in un ordine predefinito di difficoltà? ripetere brani già fatti alternandoli sapientemente con i nuovi ?